8 giugno 2007 - A Pisa si
inaugura il Museo della grafica con una mostra:
“Segni multipli. Opere grafiche di donazione Argan” che
espone opere di grafica contemporanea donate all'Università di Pisa da
Paola Argan
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Materiali scaricabili:
Locandina-manifesto della mostra (Pdf - 80 Kb)
Depliant
della mostra con piantine e elenco degli artisti esposti (Pdf -
6000 Kb)
Rassegna
stampa: La Nazione (Pdf - 400 Kb)
Rassegna
stampa: Il Tirreno (Pdf - 500 Kb)
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(News tratta dal sito
dell'Università di Pisa:
http://www.unipi.it/ilgiornale/pal_lanfranchi.htm_cvt.htm )
Nasce il
museo della grafica
Ci saranno
anche 600 opere della donazione Argan
Un
palazzo edificato tra il ‘500 e il ‘600 sulla base di case torri già
esistenti, con il nome di una delle più antiche casate pisane. Dall'8
Giugno, alle ore 17.30, Palazzo Lanfranchi non sarà più lo stesso e si
trasformerà nel nuovo Museo della Grafica. Una realtà in cui
confluiranno oltre 8.000 opere del Gabinetto Disegni e Stampe
dell'Università di Pisa, nato nel 1958 per iniziativa di Carlo Ludovico
Ragghianti. La collezione di Sebastiano Timpanaro, il nucleo di stampe
antiche della Calcografia Nazionale di Roma e le donazioni di artisti
contemporanei, italiani e stranieri: saranno questi i tre nuclei su cui
si reggerà l'attività del museo, recentemente arricchito da un'altra
donazione, quella della collezione di Giulio Carlo Argan, ben noto a
generazioni di studenti per il manuale scolastico che segnò una vera
rivoluzione nell'approccio didattico alla storia dell'arte.
Ad aprire l'attività
espositiva sarà “Segni multipli. Opere grafiche di donazione Argan”, una
mostra incentrata appunto su una selezione delle 600 opere grafiche
appartenute ad Argan, che la figlia Paola ha donato all'Università di
Pisa.
“Una collettiva – spiega
il professor Alessandro Tosi, direttore scientifico del museo e curatore
della mostra con Luigi Ficacci – che occuperà 14 sale di palazzo
Lanfranchi e che, fin dal titolo, darà l'idea della molteplicità dei
segni e delle tecniche adottate nel campo della grafica. Si tratta di un
percorso incentrato soprattutto sugli anni '60 e '70, con le
osservazioni di Argan al centro, ad accompagnare il visitatore
attraverso le oltre duecento opere esposte tra incisioni e disegni”.
Tutte di grandi maestri dell'arte contemporanea quali Emilio Vedova e
Umberto Mastroianni (cui è dedicata una sala per ciascuno), Mauro
Reggiani, Guido Strazza, Primo Conti, Carla Accardi, Luigi Boille,
Giuseppe Caporossi, Salvatore Emblema, Luciano Minguzzi, Bruno Munari,
Achille Pace, Concetto Pozzati, Mauro Reggiani, Pasquale Santoro, Guido
Strazza e Giuseppe Uncini. Due sale, inoltre, saranno dedicate alla
collezione Timpanaro.
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“Il Museo della Grafica –
commenta Lucia Tomasi Tongiorgi, Prorettore Vicario dell'Università di
Pisa e professore ordinario di Istituzioni di Storia dell'Arte Moderna
del Dipartimento di Storia delle Arti – è una realtà nata per volontà
dell'Università in collaborazione con il Comune di Pisa. Le attività del
centro saranno soprattutto quelle di conservazione e consultazione delle
opere da parte del personale specializzato, oltre ovviamente a quelle
di esposizione delle collezioni che, d'ora in poi, saranno oggetto di
prestiti e scambi con altri musei e istituzioni. Il Gabinetto Disegni e
Stampe fondato da Ragghianti, vanta infatti collezioni consistenti e
significative. Più volte abbiamo dato in prestito opere a livello
internazionale. Particolarmente significative, per esempio, sono le 195
acqueforti di Giovanni Fattori che costituiscono insieme ad alcuni suoi
disegni un patrimonio eccezionale. Ma rilevante per quantità e qualità è
anche il nucleo di opere dell'architetto futurista Mario Chiattone che
ha girato tutto il mondo attraverso i prestiti”.
Tornando al Museo nel suo
complesso, le opere saranno disposte sui tre piani, da poco
ristrutturati e suddivisi in modo da assecondare la forte personalità
architettonica e storica dell'edificio. Vero punto di contatto tra la
realtà cittadina e quella del nuovo museo sarà il piano terra dove si
troveranno la biglietteria, il guardaroba, il bookshop, il punto
informazioni, i servizi igienici per persone diversamente abili, un bar
ristoro, le postazioni informatiche e una sala che in seguito sarà
dedicata alla video arte. Ma la vera anima del museo si scoprirà salendo
al primo piano dove le sale saranno dedicate alla funzione espositiva,
con mostre temporanee di cui saranno protagoniste le opere di proprietà
dell'Università e quelle prese in prestito da altre strutture. Al
secondo piano si svilupperà la collezione Timpanaro, presentata al
pubblico nella sua interezza con una serie di esposizioni a rotazione.
La collezione è stata donata all'Università di Pisa nel 1957 da Maria
Timpanaro Cardini e Sebastiano Timpanaro junior (vedova e figlio dello
scienziato e storico della scienza, Sebastiano Timpanaro) ed è formata
da più di mille pezzi dell''800 e del ‘900, tra cui opere di Giorgio De
Chirico, Ottone Rosai, Lorenzo Viani, Lucio Fontana, Giacomo Manzù,
Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Renato Guttuso, Marino Marini e molti
altri. Il sottotetto, invece, avrà la funzione di deposito per le stampe
e le incisioni: la scarsa illuminazione e l'areazione naturale lo
rendono infatti il luogo ideale per la conservazione delle opere.
Alice Barontini