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LE COPERTINE DEI LIBRI DI ARGAN

 

 

 

Giulio Carlo Argan
 

Tosi

 

 

Le Monnier, Firenze 1942

 

 

«Biblioteca di storia dell’arte» diretta da Giulio Carlo Argan e Cesare Brandi, Prima serie: Arte moderna

 

Frontespizio

 

Prima pagina di testo

 

Se l’antitesi, che comunemente si pone, tra le crisi di un cultura continuamente ansiosa di trascendersi e la certezza in una realtà esterna ed immobile fosse davvero qualcosa di più che un ingorgo d’idee, pericoloso soltanto per chi v’incorra, l’esame della pittura di Tosi non porterebbe oltre l’analisi di una sua poetica o dei motivi psicologici del suo «sentimento della natura»; né, così tipizzando la situazione mentale dell’artista in una remota formula romantica, sapremmo poi - essergli grati d’aver assiduamente conservato al termine «naturalismo» il contenuto storico, di cui parevano doverlo per sempre privare, con l’inerte adesione, gli epigoni della tradizione ottocentesca e, con l’accorta  polemica, i pionieri della metafisica delle forme pure. Poiché, se indubbiamente più alta era la dignità morale di quanti dall’esperienza storica sottilmente decantavano «gli elementari della pittura», gli inizi sicuri di uno stile, la dialettica del dissidio era tanto tesa da riportar fatalmente i concetti di realtà e cultura oltre  il campo magnetico dello spirito, in una zona astratta che negava alle idee ogni gravitazione nella storia; all’azione dell’arte anche il mezzo iniziale della vita; e finalmente escludeva, dall’opposta, polarità dei principi, la circolazione attiva del sentimento.