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Giulio Carlo Argan
 

L'Europa delle capitali

 

1600-1700

Introduzione di Claudio Gamba
Skira, Milano 2004

Biblioteca d’Arte Skira 12

Il testo viene riprodotto in modo fedele alla prima edizione (Albert Skira, Genève 1964). 

 

296 pagine, 64 colori e 49 b/n, 15 x 21 cm,  cartonato. Isbn 8884919061, € 24,00

 

Sommario del volume

Introduzione

Argan, il barocco e l’Europa delle capitali
Claudio Gamba

 

I. L'arte barocca

Il Barocco
La forma e l’immagine
La funzione delle immagini
Poetica e Rettorica
Lo Stato e la capitale
1. La città-capitale
Il monumento
2. Il monumento
La monumentalità
Immaginazione e illusione
Immaginazione e sentimento
3. Gli affetti
Persuasione e devozione
Rettorica e classicismo
Rettorica e architettura
4. La facciata
La tecnica
5. La tecnica

Commentari/Tavole a colori

II. Il gran teatro del mondo

Il generale e il particolare
Lo spazio e le cose
Il ritratto
6. Il ritratto
Il paesaggio
7. Il disegno e l’incisione
Il costume
La natura morta
Insegnare ed educare

Commentari/Tavole a colori

 

Apparati

Indice degli artisti
Indice delle illustrazioni
Crediti fotografici

 

Dal risvolto di copertina:

“Nel Seicento l’Europa si costituisce in un sistema di Stati nazionali che sono alla ricerca del proprio equilibrio politico ed economico. Il secolo dell’assolutismo è anche quello che vede il declino delle grandi famiglie feudali ed il sorgere della borghesia commerciale e industriale; la città capitale diventa la struttura di questa nuova società. L’incredibile diffusione dell’immagine che si fa in questo secolo dimostra che si è voluto riconoscere che la logica non è affatto il movente determinante delle azioni umane. Sono le immagini che manifestano, nei loro diversi aspetti, il pensiero e l’azione dell’individuo e della società; non si vuole più apparire ciò che si è, ma essere quello che si appare. L’arte di questo secolo è autonoma; non si confonde più con la filosofia, la scienza o la religione; la tecnica del visuale, in quanto tale, realizza tutti i valori e tutti gli aspetti della vita. E' lo spettacolo, il teatro. Ma il mondo stesso è un teatro e l’attore che vi recita è stimato non per il valore dell’uomo che è, ma per la parte che in esso rappresenta e per la maniera in cui lo rappresenta.”

Con queste parole, nel 1964, veniva sintetizzato il contenuto dell’Europa delle capitali 1600-1700, pubblicato da Albert Skira nella collezione “Arte ldee Storia” e subito diventato un classico della critica d’arte. Non si tratta di un corpus della cosiddetta arte barocca e tanto meno di una minuziosa ricostruzione filologica, è invece una storia di idee, cioè lo studio delle possibili relazioni tra le cose che costituiscono la storia dell’arte e le idee che costituiscono la storia del pensiero. E' un libro di metodo e d’attualità che dopo quarant’anni mantiene intatto il suo fascino, ma è anche, nella sua scrittura asciutta e limpida, un essenziale documento del tempo in cui fu scritto, del pensiero e della militanza critica di Giulio Carlo Argan